V Domenica di Quaresima

IO SONO LA RESURREZIONE E LA VITA
Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».

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IV Domenica di Quaresima

CREDI NEL FIGLIO DELL’UOMO?
Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Siloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».

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La Corsa dell’Umanità

L’umanità, nel nostro secolo, ha subito molte rivoluzioni profonde, dalle quali è uscita sempre più disorientata; la rapidità delle trasformazioni l’ha colta di sorpresa, provocando una serie di fratture attraverso le quali si sono introdotti il pensiero materialista, le sollecitazioni antisociali, le spinte amorali.
Le rivoluzioni industriale, ideologica, economica, politica, dei costumi, dei valori hanno provocato delle mutazioni di coscienza, delle reazioni, degli accomodamenti di vario genere di fronte alle circostanze favorevoli o sfavorevoli. L’aspetto del nostro tempo è caotico, può provocare la disperazione, ma anche la speranza; tutto sembra oscillare in un senso o in un altro, la vita trattiene il respiro, quasi in attesa che lo Spirito soffi di nuovo.

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